lunedì 8 ottobre 2007

NOMADELFIA - Serata di fraternità


Si è svolto il 14 agosto 2007, l’atteso spettacolo della Comunità di Nomadelfia, promesso da Don Nunzio, nell’ambito dei festeggiamenti del suo 40° Anniversario di Sacerdozio. Infatti, dopo i tre momenti di Predicazione Straordinaria, don Nunzio ha voluto concludere il bellezza, offrendo alla parrocchia, ma a tutta la comunità di Palagianello, questo spettacolo tanto atteso.
È stata davvero una serata di fraternità e di festa, con la presenza di un pubblico numerosissimo (più di 1.000 presenze) che ha affollato il Piazzale della Chiesa Madonna delle Grazie e che ha partecipato con calore.
Circa 120 tra bambini, ragazzi e giovani hanno allietato il pubblico con danze, figurazioni acrobatiche e scenette divertenti. Inoltre, è stato proiettato un filmato in due parti che documenta la nascita di Nomadelfia e la sua vita attuale. È stato veramente bello assistere ad uno spettacolo così coinvolgente, anche perché la storia che hanno alle spalle questi ragazzi non è stata proprio facile e se si considera che non sono professionisti, ma che si impegnano e si preparano durante l’anno per allestire un tale spettacolo, il risultato è eccezionale.
Nomadelfia è un popolo di volontari cattolici che vuole costruire una nuova civiltà fondata sul Vangelo, come le prime comunità cristiane. Sono circa 300 persone - 50 famiglie. Si estende su un territorio di 4 km2, vicino Grosseto.
Fondata da don Zeno Saltini (1900-1981), il quale nel 1931, diventando sacerdote, si fa padre di un giovane che esce dal carcere. Da allora quasi 5.000 figli sono stati accolti nelle famiglie di Nomadelfia. Tutti i beni sono in comune. Non esiste proprietà privata, non circola denaro. Si lavora solo all'interno e non si è pagati. Le famiglie sono disponibili ad accogliere figli in affido. 5 famiglie insieme formano un "gruppo familiare". Le scuole sono interne e l'obbligo scolastico è stato portato a 18 anni.
Dopo due ore liete di spettacolo, il pubblico si è alzato in piedi e ha salutato i ragazzi con un lungo applauso, anche per ringraziarli della gioia trasmessa, oltre che congratularsi per la loro bravura.

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